Le immagini qui raccolte non rappresentano solamente uno spazio architettonico. Ritraggono l’incrocio di due storie. La fotografia ha il compito qui di presentare alla vista una sintonia speciale tra il ruolo della Chiesa e la volontà di un grande pittore, concretizzatasi fra il 2015 e il 2016 in San Giovanni in Laterano, a Milano. Gli obbiettivi sono accomunabili: da una parte sussiste una realtà parrocchiale mossa in direzione di una crescita spirituale collettiva, comprendente l’operosità congiunta di ecclesiastici e fedeli, dall’altra è presente la tensione ascensionalisitca di Valentino Vago, volta altrettanto all’esperienza del divino, anche se tramite un percorso personale, che è fornito della pittura. In entrambi i casi, nonostante i metodi siano diversi, la ricerca è quella di un nutrimento dell’anima e il ristabilimento di una pace interna. E nell’artista barlassinese essa si invera nell’interminabile ricerca della bellezza, oggetto che ha continuato a perseguire per tutta la vita attraverso la pittura e che è approda- ta nella creazione di vapori di colore rarefatti, ritenenti ed emittenti luce, in spazi sacri. San Giovanni in Laterano è l’ultima opera di Vago e segna in quanto tale il punto di arrivo della sua strada, la summa dei suoi settant’anni di attività e ricerca, nella quale ogni apparizione evanescente o evento segnico lasciano il posto ad un paradiso impalpabile, fissato tuttavia nelle mura concrete dell’architettura.